Mindfulness, compassione e benevolenza

 

Al di là delle diverse tecniche e metodologie, la mindfulness consiste in una sollecita e non giudicante attenzione al flusso della coscienza, dei pensieri, delle emozioni e degli stati mentali. Coltivare questa attitudine aperta e non giudicante significa scoprire spazi interiori di sorprendente calma mentale e accoglienza, e realizzare la capacità di rapportarsi alle esperienze interiori e relazionali in modo sempre più aperto, maturo e sensibile.

Mindfulness è la capacità di accogliere ogni esperienza con la forza della pace mentale e con il coraggio del cuore, permettendoci di uscire dal sequestro dei nostri stessi pensieri negativi.

Mindfulness in inglese, approssimativamente tradotto con consapevolezza in italiano, è un termine che tenta di avvicinarsi a “Sati” che nell’antica lingua pali indica uno stato mentale di attenzione nel momento presente che in quanto tale ha la qualità di essere libera da pensieri condizionanti che portano sofferenza. Si tratta quindi di una condizione di eccezionale libertà certamente desiderabile per ogni individuo.

Sviluppare l’attitudine mindfulness richiede un addestramento e un lavoro interiore particolari, con il supporto di un insegnante o terapeuta competente e con un allenamento progressivamente intensificato attraverso la pratica fatta a casa e nel contesto di ritiri di meditazione.

Compassione e benevolenza

La mindfulness si accompagni non opera da sola ma è necessario che sia coltivata assieme ad altre qualità interiori come la benevolenza e la compassione

La psicologia buddista definisce la compassione come l’intenzione di liberare se stessi e gli altri dalla sofferenza. La compassione è la capacità di sentire la propria sofferenza e la sofferenza dell’altro senza farsene travolgere. E’ la forza interiore che ci aiuta a vedere le cose in una prospettiva di interdipendenza e interrelazione permettendoci di vedere più in là dello spazio limitato del nostro ego.

La benevolenza o amorevole gentilezza è il desiderio di portare gioia e serenità a se stessi e agli altri.

Nella tradizione buddista le qualità della compassione e della benevolenza vengono considerate insieme alla mindfulness come le caratteristiche fondamentali dell’equilibrio psicologico e spirituale, come i fondamenti stessi della salute psichica e del benessere.

Tradizionalmente gli insegnamenti e le pratiche per implementare queste qualità comprendono in primo luogo l’apprendimento di un’attitudine di cura e sollecitudine verso se stessi, attitudine che viene poi portata come nutrimento e sostegno nelle relazioni.

Gli effetti dell’integrazione della mindfulness con la compassione e con la benevolenza si manifestano quindi in un miglioramento nella qualità della relazione con se stessi, in termini di pace interiore, benessere autentico, senso di autostima non egoico, fondato su una condizione di centratura, capacità di accoglienza e di apertura alla vita.

Questa condizione di centratura e di sano amore e rispetto per se stessi diventa una fondamentale qualità di presenza ed equilibrio nel rapporto con gli altri: un’attitudine relazionale sostenuta dalla consapevolezza e dalla compassione offre strumenti efficaci e sperimentati nel tempo nelle diverse tradizioni sapienziali per poter convivere pacificamente con gli altri esseri umani e per risolvere le dinamiche e le conflittualità che ogni relazione interpersonale necessariamente comporta.